Il “Sentiero delle cascate” e uno dei sentieri più emblematici dell’Alta Valle Pesio che culmina in primavera inoltrata con il Pis del Pesio: una spettacolare cascata dove l’acqua sgorga direttamente da una parete rocciosa compiendo un salto di circa 20 metri. Un fenomeno affascinante che si manifesta solo per poche settimane, a primavera inoltrata, quando il disgelo della neve e dei ghiacci a monte riempie le cavità ipogee fino a farle traboccare dal sifone terminale del Pis, a quota 1410m.
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Riferimento iniziale per imboccare il sentiero è la Certosa di Chiusa Pesio.
Punto di arrivo per turisti e crocevia di sentieri per gli escursionisti, la Certosa si trova nel comprensorio del Parco del Marguareis che è l’area carsica alpina più vasta e famosa del Piemonte.
Pian delle Gorre
Attraversando il primo tratto del sentiero naturalistico, segnalato da una serie di pannelli che aiutano a leggere l’ambiente circostante, si è subito immersi nel bosco nobile di latifoglie, al tempo gestito dai frati certosini. Una piacevole camminata costeggiando il Torrente Pesio condurrà all’isola verde di Pian delle Gorre. Dall’omonimo rifugio partono più percorsi naturalistici, ma il Sentiero delle Cascate è ben segnalato dal parco (è consigliabile l’accompagnamento guidato di una guida o di un guardiaparco) per poter scoprire tutte le varie peculiarità naturalistiche.
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Appena imboccato il sentiero, ci si accorge subito dell’eleganza del percorso che svela un’antica alleanza fra roccia, acqua e sole che hanno modellato sapientemente l’intera valle, in una metamorfosi continua che avanza con il tempo. Oltre ai corsi d’acqua possiamo ammirare nel primo tratto i maestosi abeti bianchi che, grazie a un profondo apparato radicale, sono in grado di colonizzare suoli forestali pesanti e bagnati, contribuendo in questo modo a trattenere l’acqua nel terreno. Inoltre, nel primo tratto dell’abetina, è facile scorgere la presenza dei caprioli che ‘abitano’ l’intera valle.
La prima vera attrazione del giro è la Cascata del Saut. In realtà si tratta di due cascate separate: la più piccola, che si può ammirare risalendo il sentiero che si addentra nel bosco e la seconda che sorge a poca distanza, nei pressi di una b
Cascata del Saut
alconata in legno che permette di godersi lo spettacolo in totale sicurezza. Entrambe sono formate dalle acque che scendono dal Marguareis che insieme agli altri affluenti danno vita la Torrente Pesio.
Il regime del Pesio è abbastanza costante, essendo alimentato in autunno dalle piogge e in tarda primavera dallo scioglimento delle nevi delle Alpi. Può risentire dell’andamento delle precipitazioni: in caso di piogge violente e prolungate, il corso d’acqua è in grado di gonfiarsi molto rapidamente, soprattutto a causa della brevità del suo corso.
Dopo aver ammirato le prime cascate, si prosegue in una piacevole salita panoramica attraversando una stupenda faggeta, altra attrazione vegetativa del parco. Il bosco di faggio si mostra perlopiù in forma di fitta compagine di alberelli coetanei dal portamento cespuglioso. Questo aspetto è da mettere in relazione con la forma di governo del bosco, luogo ideale per passeggiate estive per sfuggire al caldo.
Pis del Pesio
Dopo la salita, una lieve discesa condurrà al Pis del Pesio: a differenza delle altre cascate, il Pis è un fenomeno stagionale e si può osservare solo nei mesi di aprile/maggio, il che lo rende u
n’attrazione imperdibile! Il fenomeno del Pis è alquanto facile da comprendere: le piogge di superficie e la neve ghiacciata che si scioglie penetrano nelle cavità sotterranee del terreno carsico, quindi alimentano i laghi sotterranei. All’interno di questo altopiano carsico vi sono una sorta di “trincee sotterranee” che danno vita a un gigantesco e intersecato sistema di canali scavati con il tempo dall’afflusso continuo dell’acqua. Ed è proprio in questo abisso sotterraneo che si trovano le riserve d’acqua che sfociano dalla roccia creando così questa splendida cascata.
Gias Fontana
Tornati sui nostri passi e proseguendo la discesa nella faggeta, si raggiunge in poco tempo l’ultima cascata del giro, il Gias Fontana. Indubbiamente la più fotogenica, è immersa in una bella conca boschiva: difficile vederla dal sentiero ma impossibile non sentire il suo richiamo. La sua portata massima è in primavera, ma la si può ammirare fino all’autunno.
Dopo aver ammirato l’ultima cascata del percorso naturalistico si incrocia un bivio che condurrà all’Osservatorio faunistico dove potremmo ammirare il cervo reintrodotto nel Parco del Marguareis dal 1991.
Un capriolo nascosto
Anche nel caso del cervo, come per il capriolo, il lupo si è dimostrato un efficace regolatore faunistico naturale poichè la predazione di grossi ungulati. La sosta all’Osservatorio faunistico può considerarsi l’ultima ‘attrazione’ di questo “anello magico”, facendo ritorno al Rifugio Pian delle Gorre.
Finisce qui la nostra escursione nel Parco del Marguareis: un’area protetta per chi ama camminare ed esplorare la natura.”